29 febbraio 2012

Google e la nuova privacy, ecco qualche consiglio


Google e la nuova privacy, ecco qualche consiglio

Dal primo marzo la privacy di BigG cambia. Siete pronti? In caso contrario, ecco come evitare di rivelare tutto di voi




Meno due giorni, e poi, come annunciato, il primo marzo le nuove norme sulla privacy di Googleentreranno in vigore. A dispetto della pausa chiesta dall’Unione europea per analizzare se il cambio di rotta a Mountain View determinasse o meno una violazione delle leggi europee in materia di data protection

Sostanzialmente, da dopodomani tutte le informazioni lasciate dagli utenti nei diversi servizi di BigG (daGmail, a YouTube, a Google Maps Picasa) verranno combinate insieme, nella logica di far vivere all’utente una singola esperienza attraverso tutti le piattaforme Google. In pratica, se si è possessori di un account e si è loggati nei diversi servizi, i risultati delle nostre ricerche saranno personalizzate come mai prima, e sempre meno anonime, perché Mountain View terrà conto anche di quello che abbiamo detto o fatto su YouTube, Google+ e Gmail, nel risponderci. Eppure quella  “esperienza più semplice e intuitiva”, come l’aveva definita Alma Whitten, direttore della privacy di Google nel suo blog in occasione del lancio, per molti rimane un cambio troppo radicale da accettare. 

In primo luogo perché, come riporta il Washington Post, con le nuove norme - che renderanno soprattutto molto più personalizzati gli annunci pubblicitari - agli utenti di Google non è data l’opzione di scegliere se aderire o meno. Apparentemente l’unica cosa che possono fare è non loggarsi nei diversi servizi di BigG. Oppure, molto più drasticamente, rinunciare ai servizi stessi. Anche se abbandonare i servizi di Google non è così semplice, e a Mountain View lo sanno. 

In primo luogo perché si tratta di servizi gratuiti ed efficienti, che nel giro di poco tempo si sono sostituiti ai concorrenti. Basti pensare a Gmail, con uno spazio in continua espansione e un sistema immediato di ricerca messaggi. Anche la pagina del Data Liberation Front, creata per traslocare in modo gratuito i propri dati, non può rappresentare una vera via d'uscita per gli utenti che nel corso degli anni hanno costruito le loro attività digitali sui servizi di BigG. Il business plan di Google è sufficientemente semplice per funzionare alla perfezione, spiega ancora il Washington Post: offre servizi gratuiti, ricava informazioni dagli utenti e vende pubblicità in una maniera così diffusa che non avere a che fare con uno dei suoi servizi è quasi impossibile, così come rinunciarci. 

Quindi, per chi non volesse mettere tutta la propria vita a conoscenza di Google l’unica opzione resta quella di rinunciare (ad alti costi) ai suoi servizi? No, come spiega Forbes gli utenti possono seguire una serie di consigli per limitare la sua invadenza. Oltre a non loggarsi a Google (anche se questo non esclude la possibilità che il proprio indirizzo Ip venga tracciato, insieme alla cronologia di navigazione, a meno di non eliminare i cookies) si può per esempio scegliere di usare il proprio browser in modalitàincognita o  privata, o cancellare la cronologia su Google. Inoltre si possono controllare le proprie informazioni sulla dashboard con tutti i servizi di BigG e cancellare periodicamente la cronologia delle nostre ricerche dal browser

Si tratta di utili consigli che potrebbero interessare tutti, ma in pochi sono a conoscenza dei cambiamenti nella policy di Google. Come racconta infatti il Telegraph, solo il 12% degli utenti britannici intervistati da YouGov per Big Brother Watch ha preso conoscenza dei cambiamenti sulla privacy, sfogliando i documenti di cui Google invitava a prender nota nei suoi avvisi. Tanto che Nick Pickles, direttore di Big Brother Watch, ha commentato i dati così: “Se le persone non capiscono cosa sta succedendo alle loro informazioni personali, come possono fare una scelta informata riguardo l’utilizzo di un servizio? Google sta mettendo gli interessi della pubblicità davanti alla privacy dei suoi utenti e non dovrebbe andare avanti prima che il pubblico capisca cosa significheranno questi cambiamenti”. 



15 dicembre 2011

La nuova Timeline di Facebook: come attivarla

Annunciata a settembre, ora è finalmente disponibile: il social network diventa un diario. Pronti a vedere come eravate qualche anno fa?




L'aveva annunciata Zuckerberg di persona all'F8 di San Francisco a settembre, ed ora è diventata operativa. La Timeline di Facebook è ora attivabile senza trucchi, e funziona anche in Italia. Non è ancora visualizzabile sui profili direttamente, ma se non potete aspettare l'upgrade ufficiale, andando a questo link, vi basterà cliccare sul bottone verde " Ottieni il diario" e Timeline apparirà in automatico sulla vostra pagina personale di Facebook.Il tutto all'interno del social network stesso, senza i trucchiche avevamo rivelato lo scorso autunno. 

Vi mostrerà tutta la vostra  vita digitale sul social network archiviata per data e potrete sfogliare tutta ciò che avete fatto in Rete e tutto ciò che è registrato con una data: nascita, lavori, viaggi. In questo modo potrete ricercare un particolare contenuto che avete condiviso mesi fa o fare il punto della situazione su un periodo della vostra vita: che musica avete linkato, cosa pensavate, con chi vi siete scattati delle foto. Sarà poi possibile condividere le pagine del vostro diario personale con tutti i vostri amici, con diversi settaggi di privacy. Per il momento la Timeline resterà privata per una settimana, così che possiate sistemare i contenuti ed eventualmente nascondere qualcosa che non volete diventi di dominio pubblico.


------------ Post di Angelo Corsi

13 novembre 2011

qBittorrent Finalmente le ricerche come su eMule

Qbittorrent è un misto di emule e torrent, ovvero, ha in se un potente motore di ricerca come quello di emule e la velocità di utorrent, tutto questo dà vita a un potentissimo strumento.
qBittorrent è un programmino leggerissimo per i file torrent un pò come µTorrent, ma con un grande e importantissimo vantaggio, non solo rispetto a µTorrent ma a tutti i programmi di per file torrent in generale: la ricerca dei file. Con qBittorrent non sarete più costretti a fare delle ricerche col browser per i file torrent ma semplicemente con un ricerca interna, come avviene anche per eMule ad esempio. Quello che dobbiamo impostare sono i motori di ricerca sui quali qB deve lavorare. Alcuni i più importanti sono inclusi già di default nel programma. Vediamo ora come installare e configurare il tutto in pochi passi.




qBittorrent official website



28 luglio 2011

Google Plus o Google + comincia la battaglia a Facebook

Da pochi giorni Google ha rilasciato il nuovo  social network denominato Google Plus (o Google +) e possiamo dire che è definitivamente cominciata la battaglia a Facebook.
Google ha preparato un nuovo social network (anche se c'è ancora nell'aria i flop targato Buzz e Wave) e dalle prime mie impressioni e di alcuni utenti sembra che abbia le carte in regola per poter sfidare il re Facebook. Tra le particolarità del nuovo Google Plus troviamo la facilità di incontrare nuovi utenti non serve chiedere l’amicizia a una persona e poi aspettare che questa accetti su Google Plus c’è un sistema diverso, basato sulle "cerchie".

Grazie alle "cerchie" potremo inserire i nostri contatti suddividendoli in varie categorie o appunto "cerchie" per esempio possiamo aggiungere un contatto ad una cerchia denominata amiciconoscenti, ecc. Come per Facebook possiamo condividere immagini, video link ecc e decidere se vogliamo che venga condiviso a tutti oppure ad una determinata cerchia.

Come è già successo per WaveGoogle prima del rilascio ufficiale rilascia la versione solo tramite invito. Da pochi giorni abbiamo ricevuto anche noi l'invito ad utilizzare o meglio ancora testare il nuovo Google Plus.

Per chi voglia ricevere un'invito a provare il nuovo Google Plus basta che ci invii la propria email semplicemente commentando questo articolo.

------------ Post di Angelo Corsi

7 giugno 2011

CONTAINER CITY LA MIA CASA IN UN CONTAINER. Economica. Ecologica.

Vivere in un container può sembrare una rivoluzione. Soprattutto in Italia dove la parola “casa” viene immediatamente associata al cemento e mattoni e al calore del focolare domestico. Ma è un’alternativa da mettere in opera . Soprattutto oggi, con il costo delle case, la crisi economica degli ultimi tempi e le crescenti preoccupazioni ambientali.
La casa container è infatti economica, veloce da costruire e soprattutto rispettosa dell’ambiente. In alcuni paesi europei la casa container è già una realtà. Non solo come soluzione abitativa d’emergenza ma come fissa dimora.
A Londra ed  Amsterdam esistono già due Container City costruite per l’80% da materiali riciclati. E in California, dove le case non sono semplici appartamenti, hanno già spopolato le ville container. Vere proprie dimore di lusso dotate di ogni confort ma sempre con un occhio all'impatto ambientale.
Nella visita che ho fatto ad Amsterdam sono stato allo studentato container,un vero e propio quartiere multi-piano con tutti i confort,mini-appartamenti modulari dal costo base di 13 mila euro cadauno, meno della metà di quello che si spenderebbe, a pari qualità abitativa, sicurezza sismica, e consumo di suolo per case di legno e case su ruota.
I Container sono ( e non potrebbero ) una soluzione per case popolari,case degli studenti,centri culturali,ecc ecc.
Migliaia di studenti fuori-sede che si sono iscritti nell'università dell'Aquila non hanno un posto in città dove alloggiare. Un problema enorme e che va risolto in tempi brevi. Tra le soluzioni prospettate c'è quella delle case su ruote e case di legno, ed anche quella dei container. Non tutti sano infatti che ad Amsterdam con container ad alto contenuto tecnologico è stata realizzata una casa dello studente per 5mila persone, a costi e consumo di suolo contenuti, e che rappresenta un fiore all'occhiello, non nato da un'emergenza, dell'ateneo olandese.

In Italia circolano migliaia di container e quasi altrettanti giacciono uno sopra l'altro nei piazzali dei porti in attesa di essere demoliti. Per le compagnie marittime, infatti, risulta spesso più costoso riportarli vuoti nel luogo di partenza per riutilizzarli che riacquistarne  nuovi.
L'opportunità di riuso e riciclo, quindi, non può sfuggire: SI PUO' FARE !


Angelo Corsi 

1 giugno 2011

KA-SAT E' OPERATIVO IL PRIMO SATELLITE CHE PORTA INTERNET IN TUTTA EUROPA


Si chiama Ka-Sat, nuova arma contro il divario digitale in Europa


Internet per tutti in Europa e nelle aree del Nordafrica e Medio Oriente che si affacciano sul Mediterraneo: la rivoluzione di Internet via satellite e' al nastro di partenza con il funzionamento a regime di Ka-Sat, il primo satellite che permette di accedere alla banda larga anche alle zone piu' remote, per le quali oggi e' impossibile collegarsi a Internet.
''Siamo al Big Bang di Internet ad alta velocita' via satellite'', ha detto a Roma il presidente di Eutelsat, Giuliano Berretta. Oltre che in Italia, l'evento e' stato presentato contemporaneamente in Irlanda, Gran Bretagna, Germania, Spagna, Francia e Grecia. Per il capo dipartimento della Funzione pubblica per l'Innovazione tecnologica, Renzo Turatto, l'arrivo di Internet via satellite e' una promessa anche per l'Italia, dove ''il vero problema sono i servizi online della pubblica amministrazione a livello locale, nei quali siamo in evidente ritardo''. In Italia, ha aggiunto, il 10% della popolazione non ha accesso alla rete'' e questo problema e' ''diffuso ovunque nel Paese, dalla Pedemontana Veneta a decine di Comuni lombardi, alla Sicilia. Quasi tutte le regioni sono toccate''.
Il presidente della Commissione Trasporti della Camera, Mario Valducci, ritiene che ''Internet via satellite offre un'opportunita' importante ai cittadini e alle imprese'' e ritiene che ''la politica potrebbe valutare, per alcune classi sociali che soffrono del digital divide, un contributo dello Stato e delle Regioni per sopperire con Internet via satellite''. Una proposta, questa, che Turatto, ritiene interessante anche se prematura. Fiduciosa Linda Lanzillotta, portavoce di Alleanza per l'Italia (Api), per la quale Internet via satellite ''promette di essere un grande salto per la Pubblica amministrazione''












31 maggio 2011

SALUTE DIGITALE - LA CURA MIGLIORE E' WEB


Linnea Passaler, con la collaborazione di Elena Cino e Federica Postiglione, ha fondato la piattaforma  Pazienti.org , nata con l’obiettivo di migliorare il servizio sanitario partendo dalle esperienze dei suoi pazienti.
Pazienti.org è un esempio di Sanità 2.0
Diventare protagonista della propia salute,scoprire informazioni e opinioni sulle strutture sanitarie e scegliere il posto giusto dove curarsi con  Pazienti.org una piattaforma di comunicazione che consente alle strutture sanitarie di informare e aprire un dialogo con gli utenti per migliorare il servizio offerto.
Internet ci trasforma in protagonisti della nostra salute.
La rete diffonde informazioni in tempo reale e permette lo scambio di opinioni così si superano le barriere del sapere medico e si scopre che non si è soli...
Con Pazienti.org  Operatori sanitari e pazienti possono aprire un dialogo in rete per migliorare insieme i servizi.
Scegliere bene è possibile se si è informati:
i dati che riguardano la sanità devono essere trasparenti e comprensibili.
Pazienti.org è una piattaforma che organizza in modo omogeneo le informazioni sui servizi di tutte le strutture della sanità : pubblico privata,e di qualunque dimensione,dalla grande clinica al piccolo studio.
Un motore di ricerca studiato ad hoc permette di individuare in tutta italia la prestazione medica che serve.
I pazienti che si registrano hanno accesso a un database aggiornato su disturbi e centri di cura,senza dover annaspare qua e là per il Web.
I pazienti possono inoltre lasciare un feed della struttura dove sono stati.
La piattaforma è interessante anche per medici e strutture sanitarie che,a loro volta,hanno la possibilità di farsi conoscere e di avere feedback molto trasparente e immediato sulla qualità percepita della loro offerta.

Wikipedia

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