7 aprile 2012

Che cos'è il cloud computing Tutti parlano del “cloud”. Ma cosa si intende con questo termine?

In informatica con il termine inglese cloud computing (in italiano nuvola informatica ) si indica un insieme di tecnologie che permettono, tipicamente sotto forma di un servizio offerto da un provider al cliente, di memorizzare/archiviare e/o elaborare dati (tramite CPU osoftware) grazie all'utilizzo di risorse hardware/software distribuite e virtualizzate in Rete



Che cos'è il cloud computing

Tutti parlano del “cloud”. Ma cosa si intende con questo termine?

Le applicazioni aziendali stanno passando al cloud computing. Il cambiamento è più veloce che mai; il passaggio dai modelli di software tradizionali a Internet è avvenuto a ritmi sempre più incalzanti negli ultimi 10 anni. In prospettiva, il cloud computing del prossimo decennio promette nuovi modi di collaborare in qualsiasi luogo attraverso i dispositivi mobili.

La vita prima del cloud computing

Le applicazioni aziendali tradizionali sono da sempre molto complicate e costose. La quantità e la varietà di hardware e software necessari per la loro esecuzione sono soverchianti. È necessario un intero team di esperti per installarle, configurarle, testarle, eseguirle, proteggerle e aggiornarle.
Se si moltiplica tutto questo per decine o centinaia di applicazioni è facile capire perché anche le più grandi aziende con i migliori reparti IT non riescono ad ottenere le applicazioni di cui hanno bisogno. Le piccole e medie sono letteralmente fuori gioco.

Il cloud computing: una scelta migliore

Il cloud computing elimina tutti questi problemi perché non richiede al cliente di gestire l'hardware e il software: a occuparsene è un fornitore esperto come salesforce.com. L'infrastruttura condivisa offre un funzionamento simile a quello dei servizi pubblici: l'utente paga solo le funzionalità necessarie, gli aggiornamenti sono automatici e la scalabilità verso l'alto o verso il basso è semplice.
Le applicazioni basate su cloud possono essere operative in pochi giorni o settimane e sono meno costose. Con un'applicazione cloud, è sufficiente aprire un browser, accedere, personalizzare l'applicazione e iniziare a usarla.
Le aziende eseguono tutti i tipi di applicazioni in the cloud, quali la gestione delle relazioni con i clienti (CRM), le risorse umane, la contabilità e molto altro ancora. Alcune delle più grandi aziende a livello mondiale hanno trasferito le proprie applicazioni in the cloud con salesforce.com dopo aver rigorosamente testato la sicurezza e l'affidabilità della nostra infrastruttura.


2 aprile 2012

World Backup Day, il giorno dedicato a proteggere i tuoi dati - Wired.it

World Backup Day, il giorno dedicato a proteggere i tuoi dati - Wired.it:

'via Blog this'

------------Post di Angelo Corsi

Come eseguire una copia dati e foto da Facebook.

Uno dei luoghi dove la gente archivia molti dei propri dati, a partire dalle foto, è Facebook. In questo caso per avere una copia dei propri dati c’è un apposito link nella pagina Impostazioni Account: in fondo sotto la voce lingua trovate un link in blu con scritto “scarica una copia”.

19 marzo 2012

Pinterest il social network dedicato alla condivisione di fotografie

Pinterest è tra i 100 website più visitati al mondo, al sessantaduesimo posto nell'Alexa Rank. 
Pinterest è un social network dedicato alla condivisione di fotografie e immagini, basato sull'idea di una bacheca, dove gli utenti possono creare e gestire raccolte di immagini in base a temi predefiniti o da loro generati. Il nome deriva dall'unione delle parole inglesipinboard (bacheca) e interest (interesse).
L'obiettivo di Pinterest è di connettere le persone con gli stessi interessi e trarne ispirazione.
Pinterest è esploso quasi come un fenomeno per la sua facilità di utilizzo e di integrazione con altri social network, come Facebook e Twitter e con i siti web. Basti pensare che integrando i cosiddetti "pin button" all'interno di un sito web o blog è possibile "pinnare" le immagini in esso presenti categorizzandole sotto i propri board di interesse. Negli Stati Uniti e, presto anche in Italia, sta diventando un efficace strumento di promozione e visibilità dei prodotti dei retailers, soprattutto per le attività economiche legate all'ambito manifatturiero, turistico/gastronomico e più in generale per tutte quelle che si caratterizzano per la capacità dei prodotti di essere promossi per mezzo dell'uso di immagini e fotografie. Altra caratteristica del successo di un'immagine su Pinterest è nel proporre agli utenti immagini di forte impatto visivo ed emozionale, curate nel design e gradevoli nella grafica. 
In Europa ha iniziato ad affiorare a gennaio 2012, ma negli Usa è una realtà consolidata dall'autunno dell'anno scorso, anche se è stato fondato nel 2009. Pinterest è il social network più chiacchierato e hypato della Rete e quello sui cui più si sono posate le attenzioni degli attenti osservatori del Web. Si è calcolato che negli ultimi 6 mesi del 2011 il suo traffico sia cresciuto del 6mila per cento. Cifre astronomiche. Se ancora non ci avete fatto un giro, Pinterest vi consentirà di pinnare (" appuntare") immagini che trovate in Internet e raccogliere nelle board, le lavagne o bacheche che potete dedicare alle vostre cose preferite. Dai gattini e i meme, fino alle foto d'artista. Due le finalità: fare ordine, ricordarsi qualcosa delle nostre ricerche su Google o semplicemente, fare i fighetti facendo sfoggio di gusto e immagini trendy.  Dopotutto ha appena fatto un po' di  restyling, applicando qualche piccola modifica al layout dei profili, che ora ricordano molto la Timeline di Facebook. Nessun cambiamento invece al momento per le board, la vera ossatura del social network.   

Quale che sia la finalità con cui usate o andrete a utilizzare Pinterest una cosa è certa: non potrete più sfuggirli. I paesi Europei - l' Italia è quarta in questa graduatoria - mostrano un tasso di crescita sensibile per il numero di iscritti e nonostante il 55% degli utenti unici che visitano il sito siano americani, il volume di accessi inizia a diventare concreto anche altrove, Italia compresa. Ma chi è ilpinnarista medio? Ha circa 29 anni, studia all'università e con ogni probabilità è una donna: il 68% abbondante degli iscritti al servizio è femminile. Questo perché su Pinterest si parla massicciamente anche di cibo, moda ed ecommerce. 

Pinterest al momento raccoglie in media 1,36 milioni di visitatori, ma alcuni osservatori non hanno mancato di sollevare qualche dubbio di natura giuridica in relazione al copyright delle immagini che vengono pinnate. Postare immagini su Pinterest significa utilizzarle? I fotografi dovrebbero legittimamente reclamare i loro diritti d'autore? 
 






------------ Post di Angelo Corsi

29 febbraio 2012

Google e la nuova privacy, ecco qualche consiglio


Google e la nuova privacy, ecco qualche consiglio

Dal primo marzo la privacy di BigG cambia. Siete pronti? In caso contrario, ecco come evitare di rivelare tutto di voi




Meno due giorni, e poi, come annunciato, il primo marzo le nuove norme sulla privacy di Googleentreranno in vigore. A dispetto della pausa chiesta dall’Unione europea per analizzare se il cambio di rotta a Mountain View determinasse o meno una violazione delle leggi europee in materia di data protection

Sostanzialmente, da dopodomani tutte le informazioni lasciate dagli utenti nei diversi servizi di BigG (daGmail, a YouTube, a Google Maps Picasa) verranno combinate insieme, nella logica di far vivere all’utente una singola esperienza attraverso tutti le piattaforme Google. In pratica, se si è possessori di un account e si è loggati nei diversi servizi, i risultati delle nostre ricerche saranno personalizzate come mai prima, e sempre meno anonime, perché Mountain View terrà conto anche di quello che abbiamo detto o fatto su YouTube, Google+ e Gmail, nel risponderci. Eppure quella  “esperienza più semplice e intuitiva”, come l’aveva definita Alma Whitten, direttore della privacy di Google nel suo blog in occasione del lancio, per molti rimane un cambio troppo radicale da accettare. 

In primo luogo perché, come riporta il Washington Post, con le nuove norme - che renderanno soprattutto molto più personalizzati gli annunci pubblicitari - agli utenti di Google non è data l’opzione di scegliere se aderire o meno. Apparentemente l’unica cosa che possono fare è non loggarsi nei diversi servizi di BigG. Oppure, molto più drasticamente, rinunciare ai servizi stessi. Anche se abbandonare i servizi di Google non è così semplice, e a Mountain View lo sanno. 

In primo luogo perché si tratta di servizi gratuiti ed efficienti, che nel giro di poco tempo si sono sostituiti ai concorrenti. Basti pensare a Gmail, con uno spazio in continua espansione e un sistema immediato di ricerca messaggi. Anche la pagina del Data Liberation Front, creata per traslocare in modo gratuito i propri dati, non può rappresentare una vera via d'uscita per gli utenti che nel corso degli anni hanno costruito le loro attività digitali sui servizi di BigG. Il business plan di Google è sufficientemente semplice per funzionare alla perfezione, spiega ancora il Washington Post: offre servizi gratuiti, ricava informazioni dagli utenti e vende pubblicità in una maniera così diffusa che non avere a che fare con uno dei suoi servizi è quasi impossibile, così come rinunciarci. 

Quindi, per chi non volesse mettere tutta la propria vita a conoscenza di Google l’unica opzione resta quella di rinunciare (ad alti costi) ai suoi servizi? No, come spiega Forbes gli utenti possono seguire una serie di consigli per limitare la sua invadenza. Oltre a non loggarsi a Google (anche se questo non esclude la possibilità che il proprio indirizzo Ip venga tracciato, insieme alla cronologia di navigazione, a meno di non eliminare i cookies) si può per esempio scegliere di usare il proprio browser in modalitàincognita o  privata, o cancellare la cronologia su Google. Inoltre si possono controllare le proprie informazioni sulla dashboard con tutti i servizi di BigG e cancellare periodicamente la cronologia delle nostre ricerche dal browser

Si tratta di utili consigli che potrebbero interessare tutti, ma in pochi sono a conoscenza dei cambiamenti nella policy di Google. Come racconta infatti il Telegraph, solo il 12% degli utenti britannici intervistati da YouGov per Big Brother Watch ha preso conoscenza dei cambiamenti sulla privacy, sfogliando i documenti di cui Google invitava a prender nota nei suoi avvisi. Tanto che Nick Pickles, direttore di Big Brother Watch, ha commentato i dati così: “Se le persone non capiscono cosa sta succedendo alle loro informazioni personali, come possono fare una scelta informata riguardo l’utilizzo di un servizio? Google sta mettendo gli interessi della pubblicità davanti alla privacy dei suoi utenti e non dovrebbe andare avanti prima che il pubblico capisca cosa significheranno questi cambiamenti”. 



15 dicembre 2011

La nuova Timeline di Facebook: come attivarla

Annunciata a settembre, ora è finalmente disponibile: il social network diventa un diario. Pronti a vedere come eravate qualche anno fa?




L'aveva annunciata Zuckerberg di persona all'F8 di San Francisco a settembre, ed ora è diventata operativa. La Timeline di Facebook è ora attivabile senza trucchi, e funziona anche in Italia. Non è ancora visualizzabile sui profili direttamente, ma se non potete aspettare l'upgrade ufficiale, andando a questo link, vi basterà cliccare sul bottone verde " Ottieni il diario" e Timeline apparirà in automatico sulla vostra pagina personale di Facebook.Il tutto all'interno del social network stesso, senza i trucchiche avevamo rivelato lo scorso autunno. 

Vi mostrerà tutta la vostra  vita digitale sul social network archiviata per data e potrete sfogliare tutta ciò che avete fatto in Rete e tutto ciò che è registrato con una data: nascita, lavori, viaggi. In questo modo potrete ricercare un particolare contenuto che avete condiviso mesi fa o fare il punto della situazione su un periodo della vostra vita: che musica avete linkato, cosa pensavate, con chi vi siete scattati delle foto. Sarà poi possibile condividere le pagine del vostro diario personale con tutti i vostri amici, con diversi settaggi di privacy. Per il momento la Timeline resterà privata per una settimana, così che possiate sistemare i contenuti ed eventualmente nascondere qualcosa che non volete diventi di dominio pubblico.


------------ Post di Angelo Corsi

13 novembre 2011

qBittorrent Finalmente le ricerche come su eMule

Qbittorrent è un misto di emule e torrent, ovvero, ha in se un potente motore di ricerca come quello di emule e la velocità di utorrent, tutto questo dà vita a un potentissimo strumento.
qBittorrent è un programmino leggerissimo per i file torrent un pò come µTorrent, ma con un grande e importantissimo vantaggio, non solo rispetto a µTorrent ma a tutti i programmi di per file torrent in generale: la ricerca dei file. Con qBittorrent non sarete più costretti a fare delle ricerche col browser per i file torrent ma semplicemente con un ricerca interna, come avviene anche per eMule ad esempio. Quello che dobbiamo impostare sono i motori di ricerca sui quali qB deve lavorare. Alcuni i più importanti sono inclusi già di default nel programma. Vediamo ora come installare e configurare il tutto in pochi passi.




qBittorrent official website



Wikipedia

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